da qualche tempo la conoscienza anticipata delle condizioni meteo gli procurava una certa soddisfazione. sapere che martedi' le temperature si sarebbero abbassate fino a dieci gradi celsius gli dava sicurezza. la temperatura di martedi' era per lui una certezza, uno scoglio di realtà sul quale aggrapparsi.con gli occhi dietro il finestrino dell'autobus, guardando fuori, continuava a dirsi sottovoce, come se stesse canticchiando una canzona ascoltata con delle cuffiette invisibili, è una certezza, è una certezza, una delle poche zam zam, una delle poche zam-zam, una delle poche a parte la centrale zam zam che troneggia zam zam la campagna zam zam mezza incolta parapom zam zam; fu interrotto da un "biglietto prego". dieci minuti dopo, la multa nella tasca posteriore del jeans rappresentava un'altra certezza. una certezza storica, si disse mentre si voltava per cogliere meglio uno zigomo purpureo. come sia uno zigomo purpureo, non ve lo so dire, fatto sta che mentre continuava a camminare per i larghi marciapiedi, lontani migliaia di kilometri dalla certezza canticchiata pocanzi, si accorse di una colonna d'acqua spruzzata in aria, alta cento metri, che troneggia zam zam, che troneggia zam zam.
mi pare di aver letto da qualche parte una definizone, fra le tante e neanche cosi' scientifica, di "intelligenza", in base alla quale essa é la capacità di prendere due cose, metterle insieme, e generare una cosa nuova. qualcosa del tipo "dedurre", fare due piü due insomma. ovviamente sono cosciente del fatto che il jet d'eau non produce energia, anzi, pero' é bello. quel posto anche, prima, era bello.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento