giovedì 24 settembre 2009

ricordi domestici di cio' che forse riaccadrà

sono entrato nella mia stanza, sono riuscito e sono andato a comprare della benzina per mettervi fuoco.
solo un incendio, una bomba o un' implosione può salvarmi. gli oggetti sono vivi, le magliette strisciano per terra e fanno comunella con le mutande, le scarpe si accoppiano tra di loro, formano un groviglio e simulano uno sfasciacarrozze con auto sportive mal ridotte e nuove fuoriserie dorate. i libri mi guardano inespressivi e dalle loro pagine fuoriescono fogli bianchi scarabocchiati: dei micro palazzi con i panni stesi che svolazzano, dei palazzi che barcollano e formano grovigli di lettere che non possono parlare, aspettano solo di essere lette.

spazi vuoti che attendono di essere riempiti, moquettes bianche ed immacolate che ho della pena se penso a cio' che accadrà loro. luce tanta che entra dalle finestre ed un panorama ed un'eco che mi disorientano, la serrautura della porta è tutta strana e la mia mente visualizza cio' che potrebbe essere, impaziente di vedere cio' che sarà, come se ad occuparsene dovesse essere un altro e si trattasse di una sorpresa.
una cosa buona pero'già c'è, sono assicurato!

lunedì 21 settembre 2009

un trivial pursuit prima della delocalizzazione del blocco dell'est

io non lo so, ma come si fa a voler proibire il pezzo più funky
che si potrà mai ascoltare durante la celebrazione di una messa?

credo che abbia una grande importanza e vi spiego perché.
i più di noi - qualora non fosse così non me ne vogliate, non ho assolutamente nessuna voglia di entrare nel merito di una conversazione sulla fede, nè il cervello
per trovare un modo politcally correct per dire quello che sto dicendo-
hanno un ricordo della celebrazione della messa che risale nel passato,
a quando si avevano i sensi e le riflessioni dei bambini, nell'età della spugna.
Si aggiunga che gli happening spiritual-cerimoniali recenti, perché spesso legati ad
unioni matrimoniali di amici se del caso anche loro recenti, non sono in grado
di dare le medesime sensazioni: il punto di vista è diverso, non sei più un bambino, non sei più una spugna.
anche se in fatto di comportamenti infantili sei messo comunque molto bene, sei oramai un adulto ed in quanto adulto non puoi cogliere, non puoi capire, non puoi subire. sei un invitato, un testimone, stai pensando alla festa dopo, stai guardando la bionda in terza fila, sei poco influenzabile in quel momento.
Significa che questa canzone è stato uno dei tuoi primi contatti con la musica e di conseguenza il senso ed il gusto musicale, le inclinazioni melodiche qualunque cosa esse siano, il ritmo ed il riff etcetera etcetera, sono nati e si sono sviluppati grazie a questa canzone.
Ebbene la notizia è che il vaticano l'ha proibita. Anche se qualche amico in futuro si sposerà in chiesa, o farà figli, o farà loro infilare una serie consecutiva di sacramenti per i quali è richiesta una festa con annesso ristorante al neon e catenine d'oro come regali che vanno per la maggiore, non avremo più la possibilità di sentire questo gran pezzo.

giovedì 17 settembre 2009

il piacere nell'occhio, o con le ciglia

se poi ci pensi bene, non vi è un granché da dire più o meno su tutto, aldilà di quell'atteggiamento da saputello; è un fatto che quasi tutto ci sembri un pò così, ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia. il punto è che l'unica lente con la quale puoi vedere le cose sei tu, è il tuo io. appena ti perdi di vista diventi una pecora, nel senso che segui e quindi non hai una individualità nel senso proprio del termine. poi se sei una pecora anche nel senso che si spaventa, beh sono problemi tuoi.
siamo tutti egocentrici, e se la cosa non vi trova d'accordo, diciamo egocentrici in senso lato, che è un modo per prendersi per il culo.
se ci pensi non esiste l'oggettività, tu sei un occhio pensante, come in un geroglifico dove c'è il triangolo con dentro un occhio che rappresenta un dio. tu sei quell'occhio, se sei anche un dio poi sono più o meno fatti tuoi, e tutto quello che vedi è così per te. credo ci siano dei filosofi o pensatori che hanno espresso in maniera certamente più compiuta quello che voglio dire: c'è della gente che ha una capacità di astrazione incredibile, come se usasse google earth senza perdersi mai. io mi limito al mio. e per quel che riguarda me e google earth, faccio fatica ad individuare la via del paese in cui abito o abitavo o abiterò.
detto questo, giusto per descrivere il mood della giornata, vi racconto una piccola storia, una cagata di storia e, a conferma del cappello, ognuno la vedrà come gli pare, sono quasi certo che la maggior parte penserà di dedicarmi ad attività che abbiano più a che fare con la fortuna (per esempio la cosiddetta riffa)


il signor M. inseriva la chiave nella serratura. un appartamento sciatto, disordinato come la sua mente, in verità pregevole ma penalizzata da una corporatura ed un portamento molto vicini al ridicolo. accendendo la luce esplose lui con tutto il suo bagaglio di vissuto. la colpa era stata del gas, un fornello colpevolmente lasciato acceso durante la mattina, il signor M. sacrificò il caffé della moka ad un lavaggio profondo della dentatura, tardò e dimenticò. dunque, a toletta ultimata e con un basso livello di caffeina nel sangue, si diresse verso il suo posto di lavoro da impiegato presso la multinazionale di competenza. notò subito Miss D., se ne era innamorato 7 anni prima quando, ottenendo una internship sottopagata ed avente un valore ampiamente superiore alla dignità di colui che la espletava, la incontrò nel locale delle fotocopiatrici (LINK), ed estrasse per lei la copia di un fax proveniente da dusseldorf. oramai insensibile ai flash della macchina fotocopiatrice, affrontò con temerarietà l' altezza e l'umore degli zigomi di Miss D. e ne cadde subito prigioniero. dopo anni ed anni di tribolazioni, di amore covato ed idealizzato, oggi aveva ottenuto un invito a cena, era tornato per cambiarsi d'abito e magari dare una strizzatina al cobra, che non si sa mai, e non ebbe neanche il tempo di togliersi la giacca che tutto era andato in fiamme ed abbastanza fumo.

mercoledì 16 settembre 2009

3 cose spiazzanti in 3 giorni

la faccia del ragazzo sulle confezioni kinder chocolate é stata cambiata, i denti sono pero' sempre gli stessi, come lo é la scrima (la riga?) ai capelli, un taglio alla piccolo lord, tale e quale a quello che mi veniva praticato dall'ancora in attività maestro augusto della menchia.

metropolitana non vuol dire necessariamente che i treni debbano passare sottoterra.

giuro che è vero, ho incontrato una persona che lava le mani prima e dopo di svuotare la vescica. per igiene demente contro la libera mente ma a favore di quella dei genitali e delle mani. concedo il lavaggio delle mani post, ma ante è un pò troppo. sembrerebbe invece sia più importante il lavaggio ante.

venerdì 11 settembre 2009

l'alluce verde

dopo ripetute sollecitazioni, innumerevoli citazioni, richiami diretti ed indiretti, è giunto il momento. in verità siamo anche un pò in ritardo, l'anno precedente il premio fu conferito all'unanimità e verbalmente durante il mese di agosto, poi venne formalizzato in seguito: LINK

si tratta di una storia di outsider, di ballottaggi e di serate iniziate così e finite alla frutta. tra i candidati anche il sottoscritto già vincitore in passato, poi defilatosi per manifesta inferiorità verso colui che si prospettava il FRESCHEZZA della più volte citata ed ormai conclusa estate- giuro che è l'ultima volta che ne parlo!
il suddetto presunto freschezza, rivelatosi poi un se-dicente ed a tratti
da-altri-dicente freschezza fra cui, come detto, il sottoscritto, ha visto sgretolarsi la gloria fra le mani, come un cumulo di sabbia asciutta che scivola via tra l'anulare ed il mignolo.
è successo che in una sola settimana, cioè in 168 ore, una leggiadra e rediviva donna ha come iniziato a spruzzare da tutti i pori granita al sapore di vita, procurando refrigerio ed ilarità - appunto - a chi le stava accanto.
non me ne voglia il caro amico, al quale vanno gli onori delle armi, che , combattivo fino all'ultimo, forse si è reso colpevole di essere stato troppo sicuro della vittoria e proprio per questo è caduto dall'alto.
complice forse l'assenza di regole o forse la tensione che volente o dolente ad un certo punto questi ha iniziato a comunicare proprio durante la riscossa della vincitrice, il caro amico ha ceduto il passo e, come in un'equazione, è avvenuto il sorpasso.

Prima di conferire, vorrei spendere qualche parola sulla natura del premio incarnando forse ciò che esso non significa e non rappresenta. si tratta della freschezza, quel tipo di freschezza che può essere piacevole anche quando fa freddo e che quindi non conosce il suo opposto nel medesimo genere (es. freddo-caldo). si tratta di un valore che tende all'assoluto, che non ha opposti fra cui scegliere, la freschezza è la freschezza, si può essere freschi o non si può essere freschi. ovviamente se non si è freschi si è altre cose ma non del medesimo genere, ad esempio pesanti o tesi o scialbi o morigerati e chi più ne ha più ne metta LINK (si consiglia di dare un'occhiata al link dopo aver letto il post. frase che non si può sentire, ma in italiano suonava peggio "dare un'occhiata al collegamento dopo aver letto il testo pubblicato")

Sottolineo, infine, che è proprio l'assenza di regole che caratterizza l'importanza del premio. ciò che conta è l'impressione lasciata ai giurati- anche se non vi sono giurati propriamente detti - una sensazione quasi impercettibile e difficile da formalizzare, un barlume che fa esprimere il genio, quand'anche questo sia una componente pari allo 0,0001% della nostra persona.

ciancio alle bande, è con i migliori auguri del caso che il premio freschezza 2009 viene conferito sul filo di lana alla signorina butterflyforyou24, già loso24.

mercoledì 9 settembre 2009

834 (Standing on the verge of getting it on)

infilami in un edificio tutto di cemento, spazi ampi, molto ampi e, al piano terra, tanta luce naturale, finestre cosi' pulite che non ci crederesti, haivohglia a strofinare i vetri delle finestre di casa, magari per una fissazione tutta al naturale, niente da fare, non otterrai mai un effetto simile; infilami in un edificio di cemento, dicevo, ed al primo piano noto muri ricoperti di legno e le luci sono al neon - odio le luci al neoin se sono nei ristoranti, in un edificio del genere s ene puö discutere - file inimmaginabili di ragazzi, di tutti i colori e di svariate gradazioni di cattivo gusto nel vestire. loro ostentano serieta', io ostento intransigenza verso l'ambiente, in particolare verso le persone che occupano i gradini piü alti della sopra citata scala di gradazione di cattivo gusto. sono quasi tutte donne, il che è peggio se si parla di cattivo gusto. mi offrono un caffè nenahce troppo annacquato, mi siedo per terra come fanno tutti, li vedo intenti e concentrati a compilare dei questionari che credo seri, dö uno saguardo e capisco che si tratta di quei questionari di valutazione socio-marketinghiani del cazzo che servono alla struttura che ti offre un servizio per migliorarlo. mi fermo un attimo e mi chiedo come mai tutti spendano tanta energia per compilare per bene i suddetti questionari, mi accorgo persino che rispondono alle domande aperte. io, che ho deciso di essere intransigente a priori, spunto tutte le risposte negative "insuffisant", sbarro le domande a risposta aperta e quasi accartoccio il foglio macchiandolo di caffè prima di consegnarlo, cosi'. probabilmente, questi questionari funzionano ed esistono società migliori, l'utopia pare quasi un concetto meno utopico dove mi trovo ora, ma non mi va di meravilgliarmi, non so il perchè, ma so il percome: essendo intransigente, per una questione di coerenza con una decisione presa a priori.
mentre il tempo passa é giunta l'ora dell'inoclonnamento della fila, mi alzo in piedi ed infilo le cuffiette dell'ipod nel posto in cui si infilano. play. le ginocchia iniziano a dondolare, i capelli a muoversi davanti agli occhi, tutti sono seri e non li vedo piü.. come in controluce alla realtà fisica in cui mi trovo, come una sovrapposizione tridinmensionale ed eterea, scorgo una massa di gente danzante, sullo sfondo il mare con una luna piena che dipinge uno specchio argenteo sulla superficie scura dell'acqua. la meravigliosa mia amica con due g&t in mano che salta e danza ed è bagnata come se le avessero fatto un gavettone, salta e ride e perde il fiato, sbatte, perde il contenuto dei bicchieri, perde il contenuto dei polmoni, ma salta e ride e continua a saltare e ridere finche non lo faccio anch'io-; un'altra meraviglia di amico che sta per decollare sulla pista, ha delle alette attaccate ai talloni, come hermes; piü in là una spalla snodata, un braccio in aria, delle sopraccialgia inarcate che mi guardano dal basso, le braccia alate, i gavettoni, il gin tonic, un amico torna dalla spiaggia dopo essere scomparso per un pö, quest'anno è andato forte. finisce la playlist del djset di dj set che sarei io, ritorna il silenzio quasi austero, ma ordinato e rilassato, mi riscorpo con un sorriso a tutti denti, una montagna di fogli nelle mani ed un fogliettino verde come quelli del supermercato con un numerino sopra che è il medesimo numero che lampeggia su uno schermo davanti a me. Moessiè dematis!

ps nella foto sulla tessera universitaria che mi è stata data dopo tre ore di file e fogli, sembro un surfista, spero rimanga quella per sempre..

giovedì 3 settembre 2009

A/R

la bandierina bianca è agitata da aliti di un timido scirocco, l'aria melensa conferisce un'atmosfera al tungsteno a questa spiaggia (si veda "modalità tungsteno" di una normale fotocamera). io e la mia melanconia ce ne stiamo seduti, i piedi nella sabbia, agitando i pensieri come i cubetti in un bicchiere di caffé in ghiaccio appena bevuto.