venerdì 1 giugno 2007
38 e 4
ho la stessa temeperatura di quando ho sostenuto l'esame per accedere alla seconda elementare senza passare dalla prima, in gergo si dice che ho fatto la primina. avevo le orecchie tappate ed il cervello ovattato come in questo momento, avevo scritto un dettato e la prova di matematica era fatta di esercizi del tipo 3+..=10 e ce ne erano anche con le moltiplicazioni. proprio perchè non stavo bene ricordo anche che indossavo un giubbotto a vento celeste che era una figata, ero tutto imbardato in una classe con i mattoni a scacchiera che avevano ormai perso il loro smalto, a fianco a me un bambino e una bambina ( ma alla fine solo io avevo preso ottimo). dopo l'esame era venuto a prendermi da scuola mio nonno in bici, la zappa attacata all'asta, "non preoccuparti del vento, serve ad indurirti le ossa" mi aveva detto e, una volta entrati in casa, l'odore di cibo cucinato nell'aria ricaldata dal fuoco aveva assalito le mie narici intasate. mio nonno si è seduto a fianco al camino invotandomi a fare lo stesso e mia nonna, una figura illuminata dalla poca luce che entrava dalla finestra intenta a lavorare all'uncinetto, è venuta verso di noi e piegandosi verso mio nonno gli ha sollevato i piedi e sfilato le scarpe. un gesto semplice ed enorme che è rimasto nella mia mente, uno di quei ricordi che si dicono indelebili. mi è ritornato a galla proprio adesso, spinto dai fumi di una febbre che sale e non accenna ad andare via. riesco a scrivere ma fatico a leggere, provo a domire ma rimango allo stato di una persona con gli occhi chiusi, ho delle fitte alla pancia che mi danno pena a intervalli regolari, tra un pò dovrebbe arrivarne una, ancora un attimo e uhjknhgvfjhhfkuygh knmb,mnyffdxerewtsrygnbvghjh.. ok è passata, "domani andrà meglio" diceva mia nonna a mio nonno mentre gli sfilava le scarpe.
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