giovedì 17 dicembre 2009

vuoto creativo di una giornata domestica

ci sono dei giorni nei quali la neve scende giù senza pensare troppo alla forza di gravità.
un sorriso ti si stampa sulla faccia guardando fuori dalla finestra, per qualche ragione topo-geografica la neve mi emoziona, emoziona chi non ci è abituato e, una volta che ci hai fatto l'abitudine, la sensazione di meraviglia-misto-felicità resta in maniera posticcia dentro di te.

poi si presenta un paradosso logico comunicativo:

è notorio che quando una conversazione, telefonica, digitale o a quattrocchi, giunge alla cronaca metereologica e/o all'espressione del proprio parere al riguardo, vuol dire che i tempi sono maturi per chiudere la suddetta conversazione.

se hai un minimo di approccio umoristico nella vita, usi questa considerazione come una regola intransigibile.

visto che sei emozionato dalla neve, in ogni conversazione, senza nessun nesso logico, ci metti dentro il fatto che sta nevicando.

l'emozione da neve è causa di isolamento comunicativo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

come quando fuori nevica.....

ernesto ha detto...

speriamo almeno che prima di arrivare a comunicare la tua emozione da neve,quindi chiudere la conumicazione, sia riuscito a dire al tuo interlocutore qlc di più interessante!
saluti

ernesto bis ha detto...

oooppssss.....comunicazione!

MV ha detto...

che sensazione svegliarsi aprire la finestra e vedere nevicare. qs mattina mi sono rimessa sotto le coperte e ho guardato fuori dalla finestra per 10 minuti...ho sognato un pò!!