venerdì 1 febbraio 2008

solo con io

mentre cerco di dormire con i tappi nelle orecchie sento il mio cuore dentro tutto il corpo. sento il suo ritmo che si rincorre con il pensiero che ha cura della sua regolarità, ora aumenta e ora languisce, aumenta di potenza, diminuisce di pressione, lo sento nella gola, sento nella testa la sua eco. sono disteso, supino sotto la leggera spinta del piumino, ho le braccia contigue al corpo, poi le sposto e le metto disordinatamente sul tronco, piego gli alluci e sento la pressione del sangue che indugia fra le caviglie, che batte sotto la pianta dei piedi. cerco un sonno che non trovo ed il contrasto è forte con la stanchezza delle membra che si sono trascinate lungo una giornata inerme. sento nelle vene lo scorrere di una vita anestetizzata, stordita, lontana da quella quiete dopo la tempesta, naturale o procurata, assomiglia piuttosto ad un'idea di limite ancora da scoprire, da testare per conoscerlo ed imparare ad usarlo. un guinzaglio che lega un cane e che non lo fa uscire dal recinto, passeranno tante notti prima che si abitui e smetta di abbaiare.

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