mercoledì 9 aprile 2008

la vita è fatta te carta

le dita battono a stento sui tasti e le palpebre cadenti incedono davanti agli occhi, in mezzo ai fischi che strisciano nelle orecchie sento come una baraonda, un frastuono basso e continuo nella stanza, tutto questo accade nell'attesa che il frigo attacchi con il suo ronzio. momenti notturni di stalli cristallizzati sul divano, a gambe orizzontali con i piedi che ti si addormentano dopo pochi minuti: ho strinto più di 500 mani in questi giorni, ho sorriso falsamente e con cordialità, ho guardato valutato ed aguzzato, riflettuto con fulmini di pensieri eterei, con il formaggio tra i denti mi sono sorpreso dello sputa-vino, della sua funzione e del fatto che fosse utilizzato spesso. poi vediamo, direi che non finisce qui, c'è qualcos'altro, sicuramente qualcos'altro c'è, ma prometto che vado a dormire, ci penso e poi non ve lo dico.

Nessun commento: