in un pomeriggio piovoso o forse solo grigio, questo non lo ricordo, si recava a passo svelto e con umore tetro nel luogo indicato. si accorse dei portici, anch'essi tetri senza la luce del sole, ed il suo stato d'animo procedeva a picco verso le voragini dei cattivi pensieri. adesso ricordo, sì pioveva, leggere e costanti, fitte e fine, insignificanti goccioline avvolgevano la realtà, tutto offuscato fuori e dentro la mente. aveva pensato, nell'attesa, di fumare una sigaretta per protesta, ma il pensiero difettava di volontà. durante il tragitto, si era distratto solo per pochi secondi ammirando l'andatura morbida di una donna elegante che ad ogni passo ricordava l'atterraggio leggero di un uccello. si era fermato a guardare la vetrina dei libri senza un reale interesse, aveva preso un caffè, ma il suo sguardo mancava di entusiasmo, lo stesso caffè che qualche tempo prima aveva annusato con occhi chiusi e gustato lentamente apprezzando le sensazioni trasmesse dai suoi sensi, questa volta gli era indifferente, era un'abitudine, la morte della vita.
entrò si sedette ancora nell'attesa, si voltò ed attratto da un cappello porse delle domande, la guardò negli occhi e non ne fu subito sicuro. capì solo qualche tempo dopo, in termini di ore o minuti, che aveva incontrato una sorgente, una cascata di vita piena di schiuma come di emozioni. da qui gli piacque sempre più tuffarsi in lei, affogare in lei perdendo il respiro, sudando e gioendo di ogni suo sguardo e respiro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
oimme' ciete iddhra??
Posta un commento