venerdì 20 luglio 2007

what did i dream?

ho pensato alla matita degli occhi di una donna, ho penato alla sua biancheria, guai ad alzare il tono della voce per quanto nobile sia il motivo.
scopriti come sei,scopriti per quello che fai, una gran conquista ed un gran successo con gli altri. qualcuno che ti amerà ci sarà, qualcuno che amerai lo troverai, non smttere di respirare, non smettere di pensare, non smettere di scegliere, non smettere di vivere, non smettere di aver paura, non smettere di entusiasmarti, non smettere di sorridere qualunque sia il motivo. smetti di bere quand'è il momento, smetti di fumare quando non ti va, esci dall'acqua quando le mani ti si arricciano, non dormire più quando il cervello è acceso anche se gli occhi sono chiusi, ma esagera quando ti va.

mercoledì 18 luglio 2007

di getto-quinquies

quello che si può dire di questi giorni si scioglie insieme alle cose di plastica sotto il sole, insieme all'asfalto bollente che inghiotte i tuoi piedi come delle sabbie mobili, e mi manca l'aria, una sciarpa di lana grezza invisibile mi cinge il collo mentre cammino. leggo al fresco di alberiche sudano anche loro, mangio due gelati al giorno, bevo birra fresca e acqua più volte al giorno, indosso canotte e camicie, ho scoperto che il lino, nonostante si chiami "fresco lino" non è fresco, è tutta una bugia.

sabato 14 luglio 2007

pastis

nel 1916 in italia veniva introdotta per la prima volta l'ora legale, in francia veniva proibito l'assenzio. i maggiori produttori di questa bevanda (ricard e pernod) modificarono la ricetta introducendo anice e zucchero, nasce il pastis, bevanda tipica della francia del sud che si lega come un'endiadi ad un gioco simile alle nostre bocce,il o la petanque.
attualmente la versione più diffusa e più bevuta è quella che risale al 1932, una ricetta messa a punto da daniel ricard, il sapore dell'anice stellato della cina del sud viene arrotondato da varie spezie ed in particolare della liquirizia che cresce sulle rive dell'eufrate in sirya.

è un drink che ti fotte, lo puoi usare come aperitivo o come ti va, lo allubghi con acqua e ci metti dentro del ghiaccio, il risultato è sempre lo stesso: interrompi un attimo la conversazione per andare in bagno, ti alzi spensierato e leggero,mentre ti lavi le mani o magari semplicemente ti fermi e ti guardi allospecchio, hai una netta presa di coscienza e rivolgendoti all'immagine riflessa davanti a te dici "cazzo sono ubriaco!".

martedì 10 luglio 2007

.....

in volo con le mani sul volante di un'auto che non attraversa lo spazio, si insinua nel tempo e svolazza come fogli sotto i colpi del vento. vengono e vanno le vele sul mare di una goccia che solca il viso e che si perde nei burroni delle espressioni felici e turbolente. si vive di abbagli del sole se si fa rotta verso la luce, le emozioni non hanno peso, ti danno quota e ricchezza ma ti avvicinano al calore. sono e quindi pretendo, di essere un icaro in caduta ma con il sorriso, come pasta scotta mi spalmerò nel piatto e non sarò gradito ospite dei commensali, aggiungi un posto nel ventaglio dei tuoi te, quando farà caldo ritornerà utile.

di getto-quater

buongiorno al sole splendente e alle palpebre appiccicaticce. trovo i posacenere ricolmi e un tostapane cromato immobile a fianco allo stereo, buongiorno anche a loro.
il vento fa circolare l'aria e sbattere le porte, il lavandino emana vapori sinistri ed alqanto indigesti. un'altra mattina sconosciuta alle spalle, vista da lontano mi risulta sfuocata dal calore di mezzogiorno.

domenica 8 luglio 2007

A piedi nudi

lo scerabbà


è da un paio di giorni che mi chiedo come interpretare il titolo: "pensavo fosse amore invece era un calesse". da qui è stato facile dedurre che più o meno tutte le scelte, dalle più banali alle più importanti, comportano uno schierarsi. e c'è di più, anche se risaputo, mi è venuto in particolare in mente poco fa questo: ogni cosa è perepita diversamente , da questo percepire derivano anche le scelte. una patata e un peperone, due cose diverse!
c'è una cosa vorrei dire: proprio stanotte ho fatto un sogno in lingua, parlavo al telefono ma avevo la doppia telecamera, tipo immagine divisa in due sullo schermo. da un lato io e dall'altro l'interlocutrice, ovviamente.parlavo un'altra lingua, francese mi ricordo, scherzi dell'inconscio. la particolarità è che era un sogno con i sottotitoli per non udenti. "sottotitoli per non udenti", lo stesso concetto di "posto riservato per invalidi civili e di guerra" mille volte letto ed una volta anche scritto per un Amico con il collare ortopedico, un pò invalido poverino e tutto perchè? per colpa della sambuca.
ma non è di questo che volevo parlare, non mi ricordo più, come quando inizi un discorso e, dopo una pausa lenta e velocissima, meraigliato chiedi: "dove ero rimasto?". si dunque, la patata ed il peperone, pensate all'uovo e a come vi viene in mente: al tegamino è un pò banale, sbattuto troppo evocativo, con panna e paprika ungherese inizia ad essere chic, intero e nella sua confezione mi sembra triste e poco espressivo.
di nuovo silenzio e di nuovo luna calante, il caldo si fa sentire sul colletto della maglietta, ma tuttavia continuo a chiedermi se sul calesse basta semplicemnte salirci oppure occore trainarlo.

giovedì 5 luglio 2007

di getto-ter

sento un gran da fare nelle narici, tutto si prepara per uno starnuto. stanotte la finestra aperta ha lasciato entrare dell'aria fredda, gelida, l'ho sentita ed il lenzuolo sfuggiva, lo cercavo ma era come vivo, ora appallottolato ora disteso non sul mio lato. un sonno poco tranquillo, soprattutto nella veglia del mattino, quando i rumori lontani della gente che ha iniziato il suo valzer spesso si trasformano in elementi di un sogno semicosciente. piccoli inghippi della mente, allora una stupidaggine può sembrare qualcosa di incredibilmentnte complicato, un elemento che si ripete e ti agita il sonno. la finestra ha sbattuto mossa da una leggera raffica, ho starnutito, l'ho chiusa con gli occhi ancora non aperti e ho sistemato il lenzuolo fresco e sgualcito dai miei maltrattamenti, ho affondato la testa in un cuscino morbidissimo e tutto è tornato limpido. se poi c'è la sveglia, pazienza, stamattina il caffè lo farò da me.