se poi ci pensi bene, non vi è un granché da dire più o meno su tutto, aldilà di quell'atteggiamento da saputello; è un fatto che quasi tutto ci sembri un pò così, ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia. il punto è che l'unica lente con la quale puoi vedere le cose sei tu, è il tuo io. appena ti perdi di vista diventi una pecora, nel senso che segui e quindi non hai una individualità nel senso proprio del termine. poi se sei una pecora anche nel senso che si spaventa, beh sono problemi tuoi.
siamo tutti egocentrici, e se la cosa non vi trova d'accordo, diciamo egocentrici in senso lato, che è un modo per prendersi per il culo.
se ci pensi non esiste l'oggettività, tu sei un occhio pensante, come in un geroglifico dove c'è il triangolo con dentro un occhio che rappresenta un dio. tu sei quell'occhio, se sei anche un dio poi sono più o meno fatti tuoi, e tutto quello che vedi è così per te. credo ci siano dei filosofi o pensatori che hanno espresso in maniera certamente più compiuta quello che voglio dire: c'è della gente che ha una capacità di astrazione incredibile, come se usasse google earth senza perdersi mai. io mi limito al mio. e per quel che riguarda me e google earth, faccio fatica ad individuare la via del paese in cui abito o abitavo o abiterò.
detto questo, giusto per descrivere il mood della giornata, vi racconto una piccola storia, una cagata di storia e, a conferma del cappello, ognuno la vedrà come gli pare, sono quasi certo che la maggior parte penserà di dedicarmi ad attività che abbiano più a che fare con la fortuna (per esempio la cosiddetta riffa)
il signor M. inseriva la chiave nella serratura. un appartamento sciatto, disordinato come la sua mente, in verità pregevole ma penalizzata da una corporatura ed un portamento molto vicini al ridicolo. accendendo la luce esplose lui con tutto il suo bagaglio di vissuto. la colpa era stata del gas, un fornello colpevolmente lasciato acceso durante la mattina, il signor M. sacrificò il caffé della moka ad un lavaggio profondo della dentatura, tardò e dimenticò. dunque, a toletta ultimata e con un basso livello di caffeina nel sangue, si diresse verso il suo posto di lavoro da impiegato presso la multinazionale di competenza. notò subito Miss D., se ne era innamorato 7 anni prima quando, ottenendo una internship sottopagata ed avente un valore ampiamente superiore alla dignità di colui che la espletava, la incontrò nel locale delle fotocopiatrici (LINK), ed estrasse per lei la copia di un fax proveniente da dusseldorf. oramai insensibile ai flash della macchina fotocopiatrice, affrontò con temerarietà l' altezza e l'umore degli zigomi di Miss D. e ne cadde subito prigioniero. dopo anni ed anni di tribolazioni, di amore covato ed idealizzato, oggi aveva ottenuto un invito a cena, era tornato per cambiarsi d'abito e magari dare una strizzatina al cobra, che non si sa mai, e non ebbe neanche il tempo di togliersi la giacca che tutto era andato in fiamme ed abbastanza fumo.
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bardolino for president
BART LIBERO
BARTOLINCHIO BOIA
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