si tratta del tempo.
ebbene, come un fulmine, come un flash, come il piü classico dei clic mentali, mi è tornata in mente una frattura nel cemento del marciapiede di fronte alla casa in cui sono cresciuto. vi ero seduto sopra quando, ad un'età direi preinfantile, mio cugino mi aveva convinto a cambiare squadra per cui tifare. la linea nel cemento, la divisione fra due ere (forse ero troppo impressionabile all'epoca, ma mi tranquillizzo pensando che certe qualità, o difetti- dipending on the angle of the dangle- sono inversamente proporzionali all'età). come un effetto cascata mi sono tornati in mente tutti i tombini della strada, i sette tombini di ockuto, i tornei di arti marziali fra i miei pupazzi - l'uomo tigre ed E-man ricevevano un trattamento di riguardo - che avevano come premio un casto accoppiamento con la barbie di turno sul non-troppo-immacolato (altrimenti non starei qui a dire quello che sto dicendo) letto nuziale della mater e del pater, sotto gli occhi impassibili di svariate madonne, in svariati tessuti e materiali, ora bi ora tridimensionali. a queste immagini se ne sono aggiunte altre, a bizzeffe, e se ne possono aggiungere altre, mie, tue, sue, nostre, vostre. il punto è quella sensazione di nostalgia, di sfuggito, di irrecuperabile, che tanto è vera quanto è banale. quella sensazione di coscienza di aver avuto troppa fretta, di non aver avuto pazienza nel crescere, come se, se fossi stato piü paziente, sarebbe cambiato qualcosa.
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9 commenti:
sei quello che hai voluto..ed hai vissuto come lo hai desiderato!!!Troppo facile guardarsi indietro ed autocriticarsi con la coscienza e la maturità di oggi..
Comunque le mie Barbie se prisciavanu!!!
non si è trattato proprio di un'autocritica, ma giusto di una constatazione. forse l'ironia nella conclusione non si capisce tanto. leggasi: anche nel caso di pazienza nulla sarebbe cambiato.
ma esistono ancora quelle barbiE?
NdA
e se poi penso alle mie donne, al mio trascorso con loro quasi me le ricordo appena.eppure ogniqualvolta me ne allontanavo pensavo:"non la domenticherò facilmente,oppure"farai parte della mia vita, ti porterò con me!".quelle si che me le ricordo, le stronzate dette per pulirsi la coscienza.maledetta coscienza.maledetto retaggio cristiano-cattolico che ci fa vivere nella merda dei sensi di colpa.
leggasi,bernaud...anzi ernesto và
di grazia, credo sia vero che il retaggio culturale cattolico-cristiano ci faccia vivere nei sensi di colpa. il ricordo però non è una lavatrice della coscienza, anzi, più si ricorda e più si ha piacere, ma allo stesso tempo ti può rendere triste, è il classico cane che si morde la coda, un circolo vizioso e, bisogna dirlo, i vizi sono come il beauty, non puoi partire senza.
NdA
eppure ho imparato a far senza beauty.come? acquistando in ognidove ciò di cui ho bisogno.anche per i vizi.e se poi pensi alla qualità dell'acquisto in una san pietro, ti rendi conto di come ci guadagni.sempre e comunque.,
tra l'altro, presso la pensione quarta, alla quale si è ritirata la licenza alberghiera, hanno imparato ad avere lo spazzolino degli ospiti. si v. http://leparoleincartate.blogspot.com/2008/03/quadro-bianco-giallo-chiaro.html
NdA
nel caso di specie ho imparato a lasciare il beauty direttamente alla ex-pensione quarta cosi da risparmiarmi anche l'imbarco del bagaglio
Vogliate gradire...
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/resa-conti/resa-conti.html
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