mercoledì 3 febbraio 2010

una frase in una mano e la tazzina nell'altra

mi sono svelgiato sbarbato e tranquillo.
per ritardare di qualche tempo l'inizio vero e proprio della giornata, mi sono dedicato al caffé ed alla rassegna stampa digitale. e fin qua, direi, non fa una piega.

nella testa ha iniziato a frullarmi la trama di qualcosa, un primo input per poi mettere giu' cio' che è comunemente chiamato post.

poi, mentre scorrevo le pagine dei siti internet dei giornali, sono rimasto abbastanza allibito:

(Ucciso e decapitato nell'armeria
Delitto "horror" nella Como 'bene'
Il titolare del negozio ha ammazzato a colpi di pistola l'amico che voleva rilevare l'esercizio. Un appuntamento, poi il raptus omicida. La testa della vittima trovata nel forno di una pizzeria.)

e mi sono detto genuinamente e forse anche banalmente: ma c'é davvero bisogno di invertare una storia?

quando ti accorgi concretamente della concretezza di certe frasi, del tipo che la realtà supera l'immaginazione, realizzi che non ha niente a che vedere con il fatto di dirle semplicemente. quando ti accorgi della realtà di una frase, ne apprezzi davvero la pesantezza, il suo essere qua fuori nel nostro mondo, la puoi quasi toccare, tenerla in braccio,impugnarla con la mano che non ha la tazzina di caffé fra l'indice ed il pollice.

pensi che ci siano frasi reali con l'impugnatura per destrorsi, per sinistrorsi, per ambidestri. frasi reali di polistirolo, frasi reali dalla consistenza di un insieme di scogli che proteggono i costoni di una spiaggia, frasi reali inconsistenti, frasi reali fritte in olio di girasole o in olio d'oliva, frasi al forno, frasi reali nude e frasi reali mascherate. frasi reali metropolitane ricoperte di una patina untuosa di smog e frasi reali di campagna ricoperte da residui di carbone e terra fina, frasi reali in diverse lingue.

credo di aver capito perché, certi giorni, non riesci proprio a spiegarti la causa dell'acido lattico nei muscoli delle braccia, negli avambracci, nel collo o sulla schiena.

altri giorni invece non ti spieghi i lividi sul corpo, solo che questa é un'altra storia.

Nessun commento: