lunedì 1 febbraio 2010

rose rosse per te ho comprato stasera

la cosa che saltava di piu' agli occhi era un mazzo di 9 rose rosse dal gambo piuttosto lungo adagiato sul tavolo. la tovaglia e le stoviglie bianche, una candela dalla fiamma tremolante. sedevano uno di fronte all'altra un' avvenente donna formosa e castana, ed un uomo ben vestito che, nonostante la barba in ritardo di un paio di giorni, lo si poteva ancora definire come distinto.

si guardavano negli occhi per pochi secondi alla volta, poi ora le rose ora la candela costituivano una buona scusa per distogliere gli sguardi. i due consumavano0 un'entrée senza troppe pretese composta da foglie verdi di varie piante, il decanter pieno di vino rosso lasciava inendere i piatti successivi a base di carne.

si intravedeva tra i due commensali una certa emozione, una certa curiosità che sarebbe sfuggita all'osservatore distratto (o che si fa semplicemente i cazzi suoi)il quale avrebbe catalogato le due figure come coppia nel pieno di una prima cena romantica.

era palese che si piacevano, manifestavano la loro soddisfazione per il fatto di essersi trovati davanti a consumare una cena prelibata (a parte l'insalata) e per il molto-piu'-che-potenziale fatto di finire fra le lenzuola dopo.

lei indossava un tailleur nero, i capelli castani e lucenti, le labbra carnose e gli occhi di ghiaccio. lui esattamente come ci si puo' immaginare un uomo d'affari distinto, fate voi.

agli altri tavoli altre coppie che nei momenti di silenzio talvolta si deconnettevano uno dall'altra, ed allora gli sguardi dei vari lui erano intenti ad osservare l'uomo distinto per cercare di cogliere ed imitare la sicurezza nei movimenti, e gli sguardi delle varie lei contavano le rose sul tavolo dell'altra lei e ne invidiavano la fortuna.

posato il fazzoletto affianco al piatto l'uomo si alzo' con un gesto ovviamente distinto per andare a prendere una telefonata. la donna ne approfitto' per armeggiare con il suo telefonino dove lampeggiava una chiamata: "mamma".

Uomo distinto: ciao amore tutto bene?
Voce dall'altro lato del telefono: ciao caro si tutto bene, come va la tua cena, ti disturbo?

Donna Castana: Ciao mamma, quante volte ti ho detto di non chiamarmi mentre lavoro?
Madre:Lavori?
D.C.: si insomma quando sono impegnata.
Madre: Allora ti disturbo, sei gia' a cena?
D.: si ma è andato in bagno, è bellissimo stasera..
M.:voglio proprio vedere quando me lo presenterai, sono mesi oramai che va avanti questa storia delle cene e sempre in posti diversi, glielo hai detto che non hai ancora il permesso di soggiorno?
D.:mamma non ti preoccupare, un giorno te lo presentero', adesso devo chiudere che sta tornando.

U.d.:no per niente, ho abbandonato il tavolo per rispondere, ma sembra stia andando tutto bene, il cliente è d'accordo..i bambini dormono gia'?
V.A.L.T.: si li ho appena messi a letto, volevo giusto salutarti, vengo a prenderti domani in aeroporto, buon proseguimento.
U.d.: ciao cara buona notte, ti amo.

la cena scivolo' via, i vestiti scivolarono via.

la mattina dopo, nel piu' classico dei risvegli in una camera d'albergo vicino all'aeroporto, la nostra castana si risveglio', di fronte al letto il carrello del servizio in camera con colazione continental. sul comodino affianco alle 9 rose una busta voluminosa: questo cliente si era comportato davvero bene. il contenuto di quella busta le sarebbe bastato per pagare l'affito di quel mese e, forse, anche a comprare quella borsa che tanto le piaceva, magari in saldo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

scabrosa